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Ministero del Lavoro: focus su classificazione e tutele dei ciclo-fattorini delle piattaforme digitali

  • Immagine del redattore: Admin
    Admin
  • 22 apr
  • Tempo di lettura: 2 min

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha recentemente pubblicato una nota volta a fornire indicazioni utili sulla classificazione e le tutele del lavoro dei ciclo-fattorini (riders) delle piattaforme digitali, tenendo conto della legislazione vigente. L'obiettivo principale è garantire un adeguato livello di protezione ai lavoratori, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, pur riconoscendo la difficoltà di inquadrare forzosamente questi rapporti unicamente come lavoro subordinato.


La circolare sottolinea come la prestazione lavorativa tramite piattaforme digitali possa essere organizzata in diverse modalità. Sebbene la figura del ciclo-fattorino sia particolarmente rappresentativa di questo settore, la categoria dei lavoratori coinvolti non si limita esclusivamente alla consegna di beni.


Un elemento di novità importante è rappresentato dalla recente Direttiva (UE) 2024/2831, adottata il 24 ottobre 2024, concernente il lavoro mediante piattaforme digitali, che dovrà essere recepita dagli Stati membri entro dicembre 2026. Questa Direttiva introduce prescrizioni minime comuni finalizzate a migliorare le condizioni di lavoro e la protezione dei dati personali di questi lavoratori. Tra gli obiettivi principali vi sono la corretta determinazione della situazione occupazionale e la limitazione del ricorso al lavoro autonomo fittizio.


In linea con la raccomandazione n. 198 dell'OIL sul rapporto di lavoro (2006), la circolare evidenzia il principio del primato dei fatti, che impone di considerare le effettive modalità di svolgimento del lavoro piuttosto che la mera descrizione formale del rapporto. Inoltre, la Direttiva (UE) 2024/2831 prevede che gli Stati membri introducano una presunzione legale (relativa) di subordinazione nei procedimenti amministrativi e giudiziari riguardanti i lavoratori delle piattaforme digitali. Questo mira a riequilibrare la posizione delle parti ai fini della corretta classificazione del rapporto di lavoro (art. 4 Dir. UE 2024/2831).


La circolare precisa che, in attesa del recepimento della Direttiva europea, si intende fornire una ricostruzione puntuale delle caratteristiche dei rapporti di lavoro in questione, riconoscendo la natura eterogenea della categoria e la necessità di valutare caso per caso le modalità di organizzazione del lavoro.


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