
È stato raggiunto un accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) per l'edilizia, coinvolgendo un milione di lavoratori. L'intesa prevede un recupero inflattivo dell'11% e un aumento dei minimi salariali del 18%.
Dettagli dell'Accordo
L'ipotesi di accordo è stata approvata tra le parti sociali dell'edilizia, tra cui Ance, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Produzione e Lavoro, FenealUil, Filca Cisl e Fillea-Cgil. Le assemblee dei lavoratori valideranno l'accordo entro il 20 marzo 2025. Il contratto avrà decorrenza dal 1° febbraio 2025 e scadrà il 30 giugno 2028.
Aumento Salariale e Trasparenza
L'aumento salariale previsto per il secondo livello è di 210 euro, con un incremento sui minimi del 18%. Il contratto include anche accordi su catalogo formativo nazionale, sorveglianza sanitaria, e premi di settore. Un elemento cruciale dell'accordo è l'introduzione della "denuncia unica" e la regolamentazione delle trasferte, mirate a semplificare e contrastare il lavoro irregolare.
Denuncia Unica e Regime delle Trasferte
La denuncia unica promuove la regolarità e garantisce maggiore trasparenza e affidabilità nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni. Le imprese dovranno inviare mensilmente un modello telematico alla cassa edile, dichiarando le ore lavorate e quelle non lavorate, impedendo così le "sottodenunce".
Il nuovo regime delle trasferte semplifica e automatizza i processi, riducendo il numero degli adempimenti e garantendo maggiore funzionalità e controllo dell'applicazione contrattuale.
Conclusioni
L'accordo rappresenta un passo avanti significativo per la trasparenza, la regolarità e l'affidabilità dell'intero settore edile, confermando l'importanza delle relazioni industriali e migliorando il potere d'acquisto dei lavoratori.
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